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Visualizzazione dei post da 2018

Gli antichi

Le Pleiadi tremolano sul teatro di Knydos come al vento le ali di una farfalla che si riposa sul suo fiore notturno. Timide ma sicure nel loro cammino celeste, si innalzano lente da dietro i monti della penisola e scrutano di lontano la baia e le sue moderne creature. Noi siamo arrivati a metà pomeriggio. Stavamo per ancorare al centro, su otto metri di sabbia, quando un urlo dei nostri vicini ci ha distratto. "Che dicono?" "Non lo so, non si capisce" "Andiamo a sentire" e interrompo la manovra per avvicinarmi alla grossa barca anonima alla nostra sinistra. L'urlo proviene dalla donna, in acqua. Ce lo ripete pari pari un paio di volte mentre galleggia tenendo fuori solo la testa bionda coperta da un cappellino da baseball bianco, e sentendolo da più vicino pare in effetti contenere dei suoni articolati. Vuole comunicarci qualcosa, ma cosa? Fortunatamente il marito interviene come interprete. "Andate ad ancorare laggiù" "Dobbiamo ancor

Caccia Grande

Oggi siamo usciti da Syros inseguiti dalle urla di un tipo vestito in giallo e viola. Era l'Harbour Master - termine forse sprecato per quell'uomo burbero imbrillantinato e stirato alla perfezione - che voleva qualcosa da me: che accostassi alla banchina sottovento per rimanervi incastrato mentre lui avrebbe fatto il simpatico coi ricconi dei superyacht in attesa della necessaria mancia , immagino . O forse, semplicemente, voleva con le sue urla far sapere a tutto il porto che la banchina di rappresentanza non è lì per essere occupata da un Serenity. Non lo sapremo mai, perché è ancora lì che urla. Siamo arrivati a Rhinia a vela, prima lentamente, poi bordeggiando a sei nodi nel canale tra Delo e Mikonos. Che belle le mie nuove vele, bianche e croccanti: i velai della Bianchi&Migliori hanno fatto un buon lavoro, non c'è dubbio. Abbiamo scelto con cura la baia e, una volta dentro, l'ancoraggio. Deformazione professionale da surveyior: prima di calare la mia del

Turchia 1 - USA 0

  È notte quando entriamo nel porto di Ermoupoli. Ho indovinato con l'aiuto del binocolo i tenui fanali lampeggianti che ne indicano l'ampio ingresso, faticando non poco a distinguerli sullo sfondo delle luci cittadine. Una volta dentro le due colline, ciascuna sovrastata dalla propria cattedrale - una ortodossa l'altra cattolica - salgono su dal nero dei moli come due giganteschi, piramidali alberi di natale generosamente adornati. Rimaniamo muti a osservarle, mentre ci avviciniamo lentamente alla banchina. Avevamo visto già da fuori molti alberi e sapevamo che avremmo trovato più di una barca, ma non ci aspettavamo di trovarne davvero così tante. Occupano tutto il molo a loro riservato, quello sulla destra, mentre giù in fondo sono i superyacht a farla da padrone. Siamo stanchi, anche se mi imbarazza dirne il motivo: abbiamo mangiato per tutto il giorno nella taverna di Fotis, ospiti dell'amico Vassilis, pescatore subacqueo. Ci hanno offerto un'aragosta

La macchinetta del caffè

Sto facendo il caffè, in un primo pomeriggio afoso. Qui alla banchina di Poros, dove siamo condannati a fare cozze in carena in attesa di un pacco dall'Italia, nulla si muove. I vicini di dritta sono una simpatica coppia di Tedeschi amanti dell'Italia - Sighi e Brigitte - che a detta loro è "Insuperabile per cucina e cultura, ma troppo costosa per navigare". Contro ogni previsione dettata dai nostri preconcetti da figli dalla patria della pizza, degli spaghetti e del mandolino, ci hanno consigliato un ottimo ristorante, in fondo al porto sulla sinistra. A sinistra avevamo un Greco in là con gli anni, autoritario sia con la moglie all'ancora che con il figlio, e anche con noi vicini. Ottimo marinaio, a giudicare dalla manovra con cui era entrato senza finire con l'elica nella trappa del corpo morto, ma un vero stronzo in quanto a rapporti sociali. Neanche un ciao, andandosene, peraltro con una certa eleganza nonostante il vento al traverso. Il caffè, scrivev

L'esploratore

Tassos voleva indicazioni su come preparare un buon mocaccino, e così abbiamo organizzato una dimostrazione nella quale il mio ruolo è quello dell'assaggiatore compiaciuto. Proprio ora, infatti, sto dando il meglio di me bevendolo al tavolo privato dei gestori, quando Eleni, tutt'a un tratto, interrompe il mio compiacimento alzandosi e va verso la spiaggia urlando e agitando le braccia.  Questa è matta, penso io, poteva anche dirlo che non le piace il mocaccino, o la nostra compagnia. La seguo, però, e vedo una barca a vela, italiana, che a tutto motore sta cercando di passare tra l'isoletta e la spiaggia per raggiungere il golfetto subito a sud del cantiere. C'è una secca, tra l'isoletta e la spiaggia. Mi metto a urlare anche io, come tutti gli altri intorno a me, ma il vento tira dal mare e il tipo non ci sente. Sembra solo a bordo, e molto deciso a lasciare la sua chiglia sulla secca. Evidentemente ha un ecoscandaglio, o vede qualcosa, o sente i nostri avverti

Esperimenti linguistici

Qui a Poros parlano tutti un ottimo Inglese, alcuni addirittura Italiano. Quando entro dentro la rivendita sul porto, però, lo faccio deciso a usare il mio Greco. Me la sono preparata un po', lo ammetto. Ho un progetto. Devo chiedere una cassa d'acqua, il che più o meno dovrebbe corrispondere a "Felo ena boh nerò", dove " boh " sta per un gesto a forma di cassa, o un indice opportunamente puntato verso il prodotto richiesto, perché come si dice "cassa" proprio non lo so. Lui allora mi domanderà "Quale acqua?", visto che ne ha più marche, e io sceglierò la Zagori, non perché sia più buona ma perché è, di solito, la più economica. Lui me la darà e io chiederò "Poso cani?", "quanto fa". Pagherò e andrò via ringraziando. Mi sento pronto e quindi, come scrivevo, entro. Mi accoglie una penombra vasta, di legno scuro e bottiglie ordinate in scaffali alti fino al soffitto. C'è un registratore di cassa e una scrivania, e

Il giardiniere

  Alla mia sinistra c'è un Francese. Ieri da me è mancata la luce, e io gli ho chiesto se lui l'avesse. "Sì", mi ha risposto, ed è sceso ad aiutarmi. Siamo andati insieme al quadro elettrico, lui ha staccato la sua spina invitandomi a provare a infilare la mia ma niente, a me non funzionava. L'ho tolta e lui ha rimesso la sua. Nel rimetterla, ha sfiorato con i due poli il mio mignolo destro e quasi me lo ha staccato con una scossa che mi fatto urlare e saltare indietro di un metro. "Non è possibile" ha protestato lui... "Prova tu, se non mi credi" gli ho risposto, flebile, i denti ancora stretti dal dolore. Non ha provato, ma è salito a bordo mugugnando a controllare qualcosa, forse di non avere l'inverter acceso. È sparito. Alla mia destra non avevo nessuno, fino a questa mattina. Poi sono arrivati  i miei vicini Svizzeri, baldanzosi. Sono saliti a bordo giusto quando su Duna si era deciso di rimandare la prova del serbatoio perché &quo

Quasi in partenza

Vele pronte, drizze rinnovate, fornello imballato, siamo quasi in partenza. Gli ultimi impegni, i lavori programmati e quelli imprevisti, i biglietti fatti e poi modificati, a maggio andremo finalmente in acqua a Poros, e da lì pian piano, seguendo l'istinto, i desideri e il vento, andremo verso oriente. Molti amici si sono già aggiunti alla nostra rotta, altri stanno decidendo date e imbarchi. Qui sotto le disponibilità aggiornate. QUANDO DOVE DISPONIBILITÀ 20 maggio – 15 giugno Saronico – Cicladi Quattro posti 16 giugno – 29 giugno Cicadi – Dodecaneso Due posti 30 giugno – 25 luglio Dodecaneso Due posti 28 luglio – 14 agosto Dodecaneso Due posti 15 agosto – 26 agosto Dodecaneso --- 27 agosto – 3 settembre Dodecaneso Due posti 4 settembre -  Dodecaneso (Castellorizo?) Quattro posti

Randa nuova vita nuova

Per la seconda volta nella mia avventura come armatore di Duna mi trovo a dover comprare una nuova randa. Quando presi la barca, ormai sono passati nove anni, ce ne erano due a bordo: una "vecchia", l'altra "antica". Quella vecchia aveva undici anni, un tessuto ammorbidito dal tempo e l'inferitura rattoppata vicino alla penna, ma le cuciture ancora ben salde. Ci andai avanti per quattro stagioni: era un po' sformata e la bolina ne soffriva. Ma del resto la bolina della Duna soffriva, all'epoca, anche la mia contadina ignoranza, e non è facile stabilire quale dei due fattori fosse maggiormente deleterio per le prestazioni della barca. La vecchia randa non mi mollò mai, mentre quella antica - di un delicato giallo ocra maturato in lunghi decenni di acqua e sale - la provai una volta, per vezzo, tra Civitavecchia e Golfo Aranci: esplose durante la notte, in assenza di vento, schiaffeggiata dal rollio del mare lungo. Con un "ziiip" quasi i

Grecia 2018

Eccomi qua. La rotta di quest’anno partirà da Poros, nel Golfo Saronicos, e arriverà fino a Rodi. Dopo alcune settimane passate a zonzo tra Egina, Hydra, Spetses, Navplio e forse anche Momenvasia punterà a sud verso le Cicladi. Meteo permettendo si rimarrà tra quelle isole fino ai primi di luglio, quando veleggeremo verso Samos. Arrivati lì, scenderemo lentamente lungo le isole del Dodecaneso, passando nel mese di luglio per Aghatonisi, Patmos, Arki, Lipsì, e proseguendo in agosto verso Leros, Kalymnos, Kos. A settembre saremo a sud di questa ultima isola: Nisiros, Tilos, Simi e, infine, Rodi. Anche Kastellorizo sarebbe niente male da visitare, magari a fine stagione, ma chi sa, vedremo. Le date sono ovviamente indicative, e i reali spostamenti della Duna dipenderanno principalmente dalle condizioni meteo e, secondariamente, dai desideri del suo equipaggio. Come negli scorsi anni è possibile venire a bordo in qualità di “conavigatori”. Ad oggi una delle due cabine è impegnata dal

Conavigazione 2018 - L'idea

Per quanto possa sembrare incredibile anche questo inverno è destinato a finire. Di più: nonostante ogni ad oggi apparente prova contraria, anche il 2018 avrà una estate. Quanto essa sia piacevole, allegra, interessante, coinvolgente, dipende tuttavia in massima parte da noi. La Natura, nella fattispecie quel delicato e improbabile meccanismo che costringe il nostro pianetino a ruotare intorno a una anonima stella di periferia in quella maniera un po' sbilenca che dà origine al cambio delle stagioni, in questo c'entra poco. Metterà a nostra disposizione lunghe e luminose giornate, le condirà con venti probabilmente da nord - stiamo parlando sempre del mare Egeo, regno estivo del Meltemi - e proverà a tenere lontane nubi e pioggia per qualche mese. Il resto però,  lo ripeto, sta a noi. Come d'uso da qualche anno a oggi, Duna entrerà in acqua con la sua carena nuova nel mese di maggio. Da Poros, nel Saronicos, ho intenzione di lasciarmi guidare dal volere del vento e,

Il circo - seconda parte

Da leggere, stupiti, precipitosamente dopo la prima e poco prima della terza, quella tosta. Sono le otto e mezza adesso, il sole appena sbocciato intiepidisce coi suoi generosi raggi il porto, le barche, la banchina e il grazioso paese adagiato lungo la collina come una molle fanciulla sul divano del salotto buono della nonna. Al centro del porto sono già tre le barche che danzano leggiadre in stretti cerchi concentrici cercando di districare le rispettive ancore dalle reciproche catene. Sento le loro urla da qui. Quand'ecco un piccolo Bavaria con due persone a bordo. Alla crocetta di sinistra ha, nell'ordine, le seguenti bandiere: olandese, inglese, italiana, francese, austriaca. Mi interrogo sul loro significato, o meglio sul significato delle poche mancanti, mentre annoto che, a poppa, una sbiadita bandiera tedesca tradisce l'origine del misterioso oggetto galleggiante. Le due persone a bordo non le inquadro subito, sono occupato a far loro cenno di sfancula