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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

L'apprendista meccanico

Con una mano stringo la pinza, con l'altra il blocco dei bilancieri. Inserisco le punte dell'attrezzo dentro gli occhielli del fermo ad anello ("si chiama singer " mi informa il Meccanico) e comincio ad aprirlo. Le punte scivolano fuori, il fermo rimane dov'è. Riprovo. Sono in piedi accanto al motore disassemblato, e mi chino dentro la grossa bacinella che sto usando per lavare i singoli pezzi. Sul fondo c'è un dito di liquido scuro, risultato dei lavaggi con gasolio prima, benzina poi, dell'olio, del grasso e delle incrostazioni dei vari componenti del motore, e l'altro blocco bilancieri, quello del terzo e quarto cilindro. Riprovo, quindi. Forzo le punte della pinza negli occhielli e comincio ad aprire l'anello. Questa volta non cerco di far scorrere via il singer lungo l'asse, le pinze scivolerebbero fuori come hanno fatto finora, ma di allargarlo ancora di più per farlo uscire di lato. Ci riesco, finalmente le estremità scapolano il punt

Sapiens Vs Neanderthalensis

Arrivo al porto sul tardi, e invece di filare subito in barca allungo il percorso fino all'officina per vedere se trovo il Meccanico. Lo incontro mentre fruga in un aiuola. Cerca il caprifoglio per i pappagalli - dice - ma quei bastardi hanno tagliato tutto . Immaginando si riferisca ai giardinieri mi limito ad annuire con aria complice. "Il carrello te lo riporto ora o domani?" Ora è meglio, pare, così corro in barca, torno ad indossare i panni intrisi del gasolio di ieri, sbarco il carrellino che aveva passato la notte attaccato alle draglie e me lo trascino dietro per restituirlo al suo proprietario. Appena in tempo per aiutare a sistemare l'officina, liberandola dai cartoni, dalla segatura, da taniche di liquidi innominabili ottenuti dal miscelamento di gasolio, benzina, acqua morchia ed olio: tutti residui delle mie lavorazioni sul mio motore. "Come va, l'hai sistemato?" mi fa il Meccanico col suo accento genovese.  Io ripenso a ieri: re

L'inversione - ovvero come provai a raddrizzare un acquisto sbagliato.

L'idea mi è venuta un mesetto fa. Ero sul molo del porto, impegnato a dare la caccia a sgrottamenti e sottoescavazioni calando ogni 10 metri un fattapposta dalla testa rotante. Chiacchierando del più e del meno con un amico che bighellonava lì intorno - l'attrezzo doveva rimanere sott'acqua ogni volta un paio di minuti per fare il suo lavoro - mi tornò alla mente una notizia che avevo sentito in giro e chiesi conferma. "Ma è vero quel che si dice, che stavate per perdervi l'asse?" Il Civitavecchiese ha fatto suo il motto "pianto mezzo vanto", per cui non si mostrerà mai entusiasta di come gli stanno andando le cose. D'altro canto, di rado assumerà un tono assolutamente tragico nel raccontare un episodio davvero grave. E così quel mio amico abbozzò un mezzo sorriso, e con occhi divertiti mi raccontò che a un certo punto la barca aveva smesso di manovrare. "Ho pensato subito a ll ' invertitor e , anche se era appena stat o revisi

La Denunzia

“Est e es un parque natural: no se puede venir aqu ì alegramente”: e il “non intiendo” preparato con cura negli ultimi 10 minuti mi muore in gola soffocato dalla vergogna. Tutto comincia il giorno prima... anzi no, due giorni prima – meglio essere precisi quando ci sono di mezzo dichiarazioni ufficiali. Siamo a Maiorca, costa sud, ormeggiati di poppa alla banchina in pietra di Porto Cristo. Il porticciolo è abbastanza economico, trentasei euro a notte - e siamo in pieno agosto! - i bagni sono defilati ma decenti (questa è l'opinione maschile, quella femminile è “decenti ma defilati”), l'acqua e la corrente elettrica incluse. Per l'acqua, a dire la verità, bisogna noleggiare l'adattatore in capitaneria, e poi cercare di infilarlo nell'attacco della colonnina senza dare troppo spettacolo. Vana speranza, nel nostro caso: ne usciamo zuppi nel fisico e nell'orgoglio, e come noi chiunque si sia adoperato in nostro aiuto. Solo l'intervento deciso di un ormegg

L'onda

La vedi avvicinasse de lontano Un pezzo sopra l'artre, un po' più scura Se staja laggiù in fonno come mura Ce fa du' giri sopra un cormorano Adesso se nasconne piano piano Come se fosse lei che c'ha paura E poi rispunta fori nera e dura Indove tu pensavi fosse strano E quanno ar fine arriva su la poppa Se gonfia, sarta, tira su la cresta, Muggisce come 'n toro che galoppa, Te dici: "mo ce schianta e così sia" Ma poi te schiuma sotto e passa lesta Rimetti la prua in rotta e corri via