Passa ai contenuti principali

Chi sono

λένε Carlo, letteralmente "mi chiamano Carlo", per dirlo alla greca. E questo già mi pare importante.
Per sopravvivere faccio il surveyor - rilievi geofisici in mare - durante l'inverno. Per vivere, navigo in Grecia durante l'estate.
Non sono un velista, nel senso che non amo le regate, non mi interessa essere il più elegante del molo e non mi curo che parabordi siano ben nascosti quando scatto le foto delle mie boline. Mi considero un viaggiatore che ha scelto, per i suoi spostamenti, un metodo antico. Mi piace arrivare nei luoghi lentamente, metro dopo metro, ben cosciente dello scorrere dei minuti, delle ore, e mi piace esser costretto in questo a dipendere dalla Natura. Il sole, il vento, la pioggia, la burrasca sono entità con le quali anche solo scendere a patti è impossibile. Accipe, si diceva ai tempi. Stacce, si dice oggi. L'uomo sceglie la rotta, ma sono gli Dei a stabilire se egli possa seguirla, e a quali condizioni.

A parte le amenità animiste, sono un geologo, ben radicato alla terra e alla sua pragmatica concretezza, ma anche uno shiatzuka. Nella mia vita ho fatto il lavapiatti, il costruttore di boomerang, l'allenatore di hockey, il libero professionista, l'imprenditore e il disoccupato.

Ah, dimenticavo. 
Scrivo, da sempre. Negli ultimi anni il soggetto sono le mie (dis)avventure e il medium questo blog. Ho pubblicato due libri che pare siano piaciuti, almeno così mi dicono persone che neanche conosco. Buon segno.






Commenti

Post popolari in questo blog

Improbabilità infinita

La Heart of Gold si stava avvicinando al punto cruciale del suo viaggio interstellare. Di lì a pochi minuti sarebbe stata risucchiata dalla forza di gravità e sparata a tutta velocità attraverso il canale centrale della nebulosa fino allo spazio libero, vuoto e sicuro che la separava dalla sua destinazione finale. Aveva poco tempo, perché il flusso gravitazionale, ora favorevole, si sarebbe invertito in meno di un’ora. Ai comandi, Arthur scrutava con attenzione le orbite degli asteroidi più vicini, quando Trillian esclamò proccupata: “C’è un oggetto in rapido avvicinamento dietro di noi”. Il computer anticipò le loro intenzioni proiettando sullo schermo principale l’immagine di un’astronave tozza, sgraziata, grigia. “Arthur: è un’astronave Vogon!” “Sì, ma non stanno certo cercando noi...” “Invece si avvicinano, mi sembra facciano segnali…” “Stanno aprendo un portello… Dio quanto sono brutti!” “Cosa vorranno? Non recitarci una poesia, spero” “Se dovessero solo minacciarlo,

Intermezzo tecnico

"Il tuo fiocco piccolo andrà benissimo per quando Lui arriverà",  mi diceva premuroso Nicola. "Ti invidio la tua trinchetta", la gentile Francesca. E noi con il fiocco piccolo e due mani alla randa, ancora spaventati per la sventolata presa tra capo e collo a Kea, ad aspettare Lui. Vedendo gli altri intorno a me veleggiare incuranti con tutta la tela a riva, sorridevo tra me e me, li consideravo stolti, celando l'invidia segreta per le loro vele avvolgibili - il garroccio è una scelta di vita di cui andare orgoglioso, soprattutto quando i soldi per il rollafiocco non li hai - finendo in entrambi i casi col compatirli perché prima o poi sarebbe arrivato Lui, e avrebbe fatto piazza pulita di tutti coloro che Gli mancavano di rispetto prendendola con tanta allegria. Quanto ero serio, io, e quanto mi sentivo figo con il mio fazzoletto ingarrocciato, che mi spingeva a quattro nodi quando il vento sparava la schiuma via dalle onde e mi costringeva a smotorare q

Guido io vorrei

Tranquil Bay, una sera di settembre. Per tutto il giorno ho consultato siti meteo, divaricato compassi su carte nautiche stampate in casa, scritto a matita note su miglia, gradi bussola, ore di partenze e relativi arrivi. Sto rientrando in Italia, e il maltempo unito alla vastità dello Ionio mi tengono in ansia, talmente in ansia che si fa strada in me l'ipotesi, suffragata e anzi giustificata dalle previsioni ad oggi disponibili, di tagliare direttamente da Paxos allo Stretto di Messina senza nessuna tappa intermedia. Tanto per togliermi il dente e passare oltre.  Ora, sgomberato in parte il tavolo della dinette, mi dedico al problema alimentazione. La cena prevede frittata di zucchine e torta locale all'arancio, annaffiati da vino rosso della cooperativa Robola di Cefalonia. Soffriggo le zucchine con uno spicchio d'aglio, sbatto due uova con un po' di latte, aggiungo un cucchiaio di yogurt e, all'ultimo momento, colto da ispirazione, sostituisco il parm