Passo i pomeriggi a fotografare le nuvole. Si avvicinano da ovest, di là dalle cime di Milo, fanno ruotare il vento, soffiano raffiche che strappano schiuma al mare color del vino, mi passano sopra e si allontanano. Via, lontane. E io qui. Passo le mie giornate a fotografare le nuvole, e le albe e i tramonti. E i gabbiani alti nel cielo, e i riflessi della luna piena sull'acqua ferma appena sotto la scogliera. E le giornate passano, lunghe eppure rapide. Brevi intermezzi tra una colazione e una cena. Infinite ore a controllare la presa dell'àncora. Sto scadendo? Accendo il motore? C'è il sole e tutto mi sembra possibile. Partirei subito, anzi sto per farlo. Ma l'orizzonte si fa scuro, e io lì devo andare, e il tuono si fa sentire, cupo. Aiuto, penso senza volerlo, sto per morire. Nuvole che passano sopra di me, al mio fianco, e la barca che segue docile i cambi di vento. Ho dato catena, tanta catena per essere sicuro, questa mattina, quando la prima raffica...