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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

La manovra

 "Prova a manovrare tu, oggi, così senti come si muove un cat con due motori" Mi dice Ale, andando lui all'ancora. Siamo a Petit Saint Vincent, isola privata piena di sabbia bianca, palme e bungalow esclusivi da 700 euro a notte. Intorno a noi, ancorati a 100 metri dalla spiaggia, non c'è nessuno: è per questo che mi vengono affidati i comandi di questo gigantesco - per i miei standard - catamarano. Dalla mia ho una lunga esperienza professionale con svariate barche a motore: la Pleamar stessa ne aveva due da 220 cavalli e l'ho ben manovrata per mezzo Tirreno. Per questo salgo al timone certo di cavarmela alla grande. Anzi, per dirla tutta, convinto di non dover dimostrare niente a nessuno. E in effetti va tutto liscio. Ale mi indica con la mano dove andare - dal fly di questo Lagoon si vede a malapena la prua, e non certo la catena dell'ancora -  e io lo seguo. C'è un po' di vento, come ho premesso, e per non toccare il timone (cosa del resto inuti

La risacca

Stamattina, nel vedere un anziano navigatore arrivare in spiaggia con il suo tender, prepararsi con meticolosa cura all'atterraggio e poi finire in acqua con il motore in panne e il gommone rovesciato, non ho certo riso. E neanche mi sono sentito migliore di lui. Ieri sera, infatti, Alessandro avrebbe voluto tirare a sorte per stabilire a chi toccasse tornare in spiaggia a prendere gli ospiti. Io però avevo la sensazione che toccasse a me, che lui si fosse sacrificato altre volte in questi giorni, e così mi sono offerto volontario. "Vado io, così poi te lo faccio pesare per i prossimi tre anni" e sono montato sul tender, dopo aver messo in tasca la torcia. Mi sono allontanato nel buio e ho puntato la spiaggia. Mi sentivo molto skipper. "Ricordati della risacca!" Alessandro che mi ha urlato sottovoce per non svegliare le innumerevoli barche che abbiamo dietro, qui a Salt Whistle Bay, Piccole Antille. Eravamo arrivati ieri mattina, io, lui, MaLa e sei ospiti