Ovvero, l ' unico tentativo fatto da Skiathos per farmi sentire "a casa". Porto di Skiathos. Ieri pomeriggio gli ormeggiatori comunali mi avevano impedito di occupare uno dei tre posti liberi, urlandomi di andare ad ancorare in rada. Stamattina uno dei motoscafoni cui erano destinati i posti ha salpato, e io di corsa riesco ad infilarmi in banchina. Mentre sistemo le cime - è in arrivo una brutta perturbazione - ecco l'omino del comune, quello con la maglietta blu e la barba, quello che ieri mi ululava di lontano, che esordisce con " Y a su, kalimèra" il che, se non fosse appunto per ieri, ci starebbe pure visto che è la quarta volta in nemmeno un mese che ormeggio qui. I l successivo, mieloso, " M y friend" svela immediatamente il segreto del nostro improvviso idillio, preludendo alla sua richiesta: mi devo spostare fuori asse di un metro per far spazio a un'altra barca. Giusto, penso io, anzi: c'è Max all'ancora qui fuori, ...