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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Mia faza mia raza

Ovvero, l ' unico tentativo fatto da Skiathos per farmi sentire "a casa". Porto di Skiathos. Ieri pomeriggio gli ormeggiatori comunali mi avevano impedito di occupare uno dei tre posti liberi, urlandomi di andare ad ancorare in rada. Stamattina uno dei motoscafoni cui erano destinati i posti ha salpato, e io di corsa riesco ad infilarmi in banchina. Mentre sistemo le cime - è in arrivo una brutta perturbazione - ecco l'omino del comune, quello con la maglietta blu e la barba, quello che ieri mi ululava di lontano, che esordisce con " Y a su, kalimèra" il che, se non fosse appunto per ieri, ci starebbe pure visto che è la quarta volta in nemmeno un mese che ormeggio qui. I l successivo, mieloso, " M y friend" svela immediatamente il segreto del nostro improvviso idillio, preludendo alla sua richiesta: mi devo spostare fuori asse di un metro per far spazio a un'altra barca. Giusto, penso io, anzi: c'è Max all'ancora qui fuori,

Incontri nel blu

Tre barche in fila dirette a sud. Io verso est. Ci osserviamo per un miglio. Io dritto per la mia rotta, loro dritte per la loro. La prima accelera e accosta un pochino a sinistra, per lasciarmi in dubbio se mi prenderà in pieno o mi passerà davanti per 20 metri. La seconda si mette dietro alla prima, a 30 metri, in formazione come le lame di un rasoio per veri uomini. La terza accosta di mezzo grado alla sua destra, e mi lascia libera la rotta già di lontano.  Arrivati a 40 metri dalla collisione io cedo, e scontro il timone a dritta per un 360 plateale che sta a dire forte e chiaro: 1) sto manovrando io, ormai, se anche conosceste le regole non vi fate venire in mente idee strane e 2) siete degli stronzi, visto che siete voi a venire - siamo tutti a motore - da sinistra.  Mi infilo appena dietro alla seconda, odiandoli appena un poco. Il primo skipper, barca charter  con bandiera slava  spalmata di corpi bianchi e mollicci, mi saluta innocentemente mentre sfreccia veloce inc