Non succede nulla, o almeno: nulla di strano. Il sole sorge di mattina presto a scacciare l'umido notturno, il vento aspetta che la terra si scaldi per cominciare gentile a soffiarle fresca aria di mare, il mare stesso, Lui, pian piano si increspa, e bianche rughe solcano, lievi, la sua pelle antica. Poi il tramonto, il crepuscolo, tutto scema, e infine la notte.
Siamo subito entrati nel ciclo degli elementi: col sole ci svegliamo, con il vento viaggiamo verso sud, col tramonto cerchiamo il ridosso e il riposo.
Durante il giorno la nuova vela ci tira gagliarda e la Duna, fresca di carenaggio, cavalca le onde come forse solo in gioventù faceva. Di notte l'àncora morde la sabbia nelle rare raffiche, e la catena si adagia molle sul fondo nella quiete delle profondità marine.
Non succede nulla, nulla di strano. Pesci abboccano alla nostra lenza, poi si liberano e tornano a casa. Finanzieri ci illuminano di sorpresa, poi ci ripensano, spengono il faro con cui ci hanno appena abbagliato e scompaiono nella notte stellata. Ponza è piena di barche, ma all'Arco Naturale c'è ancora spazio e neanche un ubriaco amante del karaoke ha tenuto artificialmente alto il morale dei convenuti. L'indomani abbiamo deviato verso est, tornando verso terra a cercare il vento, e poi giù, verso le Eolie e lo Stretto. Non abbiamo fatto in tempo a salutare Sergio e Cecca a Napoli, peccato, ma so già che capiranno la nostra fretta di animali migratori.
Non succede nulla, l'ho premesso. I gabbiani volano alti tra il cielo e le scogliere, scendendo improvvisamente in picchiata alla ricerca di charteristi in aperitivo. I colori del tramonto si fondono imbrattando la tavolozza delle nuvole. La Duna dondola nel mare lungo della sera.
Niente di nuovo. I tonni abboccano al crepuscolo, i coltelli scivolano in acqua a impreziosire il substrato sedimentario delle future catene montuose, gli amici ci aspettano in rada all'ora dell'aperitivo. Il motore ha un guasto, e un meccanico amico di amici di amici mi fa trovare in banchina il pezzo di ricambio. Siamo per mare da pochi giorni e già è come non fossimo mai scesi dalla Duna a rinchiuderci in un appartamento per tre lunghe stagioni.
Non succede nulla, lo ripeto, nulla che valga la pena di raccontare. Siamo solo animali in testardo movimento, le narici aperte a fiutare il vento, assuefatti al ritmo delle onde, diretti sempre un po' più in là dell'orizzonte.
Che poi, si sa, l'importante non è mica arrivare.
Non succede nulla, nulla di strano. Pesci abboccano alla nostra lenza, poi si liberano e tornano a casa. Finanzieri ci illuminano di sorpresa, poi ci ripensano, spengono il faro con cui ci hanno appena abbagliato e scompaiono nella notte stellata. Ponza è piena di barche, ma all'Arco Naturale c'è ancora spazio e neanche un ubriaco amante del karaoke ha tenuto artificialmente alto il morale dei convenuti. L'indomani abbiamo deviato verso est, tornando verso terra a cercare il vento, e poi giù, verso le Eolie e lo Stretto. Non abbiamo fatto in tempo a salutare Sergio e Cecca a Napoli, peccato, ma so già che capiranno la nostra fretta di animali migratori.
Non succede nulla, l'ho premesso. I gabbiani volano alti tra il cielo e le scogliere, scendendo improvvisamente in picchiata alla ricerca di charteristi in aperitivo. I colori del tramonto si fondono imbrattando la tavolozza delle nuvole. La Duna dondola nel mare lungo della sera.
Niente di nuovo. I tonni abboccano al crepuscolo, i coltelli scivolano in acqua a impreziosire il substrato sedimentario delle future catene montuose, gli amici ci aspettano in rada all'ora dell'aperitivo. Il motore ha un guasto, e un meccanico amico di amici di amici mi fa trovare in banchina il pezzo di ricambio. Siamo per mare da pochi giorni e già è come non fossimo mai scesi dalla Duna a rinchiuderci in un appartamento per tre lunghe stagioni.
Non succede nulla, lo ripeto, nulla che valga la pena di raccontare. Siamo solo animali in testardo movimento, le narici aperte a fiutare il vento, assuefatti al ritmo delle onde, diretti sempre un po' più in là dell'orizzonte.
Che poi, si sa, l'importante non è mica arrivare.
Adesso capisco qual'è il mio problema: succedono tutte a me ;) :)
RispondiEliminaE' un piacere leggervi, continuate così. Buon Vento
Grazie, carissimo :)
EliminaFinalmente di nuovo le nostre letture estive preferite!
RispondiEliminaBuon viaggio amici
Buon vento a voi, buona circumnavigazione!
RispondiEliminaMi raggiungete fra le isole dello Jonio ?
RispondiEliminaSiamo già a Messolongi, diretti a Galaxidi... era una settimana che covavo questo post :)
Eliminacomplimenti Carlo! ti seguo da un pò e devo dirti che i tuoi racconti, l'ironia e il tuo modo di scrivere mi piacciono molto!
RispondiEliminamagari ci si vede nell'egeo..
pietro / pielosc adv
Magari! Noi faremo Corinto entro una settimana: se sei di là da qualche parte ci vedremo
Eliminae che deve succedere?????
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