Tre barche in fila dirette a sud. Io verso est. Ci osserviamo per un miglio. Io dritto per la mia rotta, loro dritte per la loro. La prima accelera e accosta un pochino a sinistra, per lasciarmi in dubbio se mi prenderà in pieno o mi passerà davanti per 20 metri. La seconda si mette dietro alla prima, a 30 metri, in formazione come le lame di un rasoio per veri uomini. La terza accosta di mezzo grado alla sua destra, e mi lascia libera la rotta già di lontano.
Arrivati a 40 metri dalla collisione io cedo, e scontro il timone a dritta per un 360 plateale che sta a dire forte e chiaro: 1) sto manovrando io, ormai, se anche conosceste le regole non vi fate venire in mente idee strane e 2) siete degli stronzi, visto che siete voi a venire - siamo tutti a motore - da sinistra.
Mi infilo appena dietro alla seconda, odiandoli appena un poco. Il primo skipper, barca charter con bandiera slava spalmata di corpi bianchi e mollicci, mi saluta innocentemente mentre sfreccia veloce incurante delle precedenze. Io rispondo per buona educazione, ma ammetto che il mio gesto ha in sé una certa seppur poco evidente componente diagonale che, dall'alto, porta la mano, di taglio, verso un punto posto 20 centimetri sotto il mio ombelico.
Il secondo skipper, fiutando l'aperitivo a Skiathos come uno spinone al guinzaglio l'angolo condominiale da segnare col suo piscio, tira dritto senza guardarmi in faccia. Il suo moribondo equipaggio cola sudore su ogni centimetro della coperta e, passandogli a poppa, scopriamo che una ennesima ragazza è spiaggiata, o forse dimenticata, sulla plancetta. Non ha visto nulla, probabilmente da giorni, possibile anzi non sappia nemmeno di trovarsi su una barca a vela.
Agita la mano salutandomi. Io rispondo con poco entusiasmo, muovendo solo la mano. Lei passa immediatamente dallo scodinzolio al ringhio e, ad Andrea, la signorina in crociera, fa il gesto dell'ombrello. Lui, gentiluomo di Centocelle, risponde con un dito medio da manuale. E poi via, nel blu, ognuno per la sua strada.
Causa mancanza siluri.
Commenti
Posta un commento