Partenza programmata per stamattina all'alba, ed è infatti con il sole di mezzoggiorno a picco che abbiamo lasciato il molo del Leros Marina aiutati da Baba e dal suo tender di servizio.
Fuori da Ormos Lakki, via dalle raffiche improvvise, abbiamo issato randa e fiocco e messo la prua a Ovest, diretti a Levitha.
Ora siamo qui, al gavitello di Manolis, aspettando che si faccia l'ora di sbarcare a remi e salire la collina fino alla sua taverna, come promesso. Ci fa compagnia un bicchiere di Bianco di Custoza - ancora lui - olive, patatine, i tuffi discreti dei vicini, un generatore poco lontano, l'acqua azzurra, trasparente, che impietosamente mostra i filtri del gasolio del pescatore che solitamente usa questo stesso ormeggio, incrostati di alghe, e altri oggetti di uso comune incastonati nel fondo. In superficie, l'anomalo vento da sud sta lentamente accumulando cicche, frammenti di plastica, altri oggetti galleggianti non meglio definiti, tra cui nuotano banchi di cefali e di bambini turchi con la bandiera del Delaware. Quello che crediamo di aver capito è che l'Egeo non è incontaminato: è semplicemente molto grande, molto ventoso, e (poco) frequentato da popoli che non hanno le risorse economiche per rovinarlo del tutto. Ma l'omo è omo, da sempre, e solo i materiali sono cambiati. Se sul fondo ci fossero cocci di anfora sarebbe forse più romantico (per noi, poi, che ci siamo conosciuti e innamorati ad un master in geoarcheologia!) ma dal punto di vista culturale non cambierebbe di una virgola.
Chiacchieriamo in pozzetto, tra un sorso e un boccone, ammaliati dal paesaggio deserto, popolato solo da sparute capre di mare che zompettano apatiche tra i magri cespugli battuti da quel vento che, per oggi, latita. Stiamo tornando a Ovest. Di fatto abbiamo ancora tanto mare davanti: le Cicladi, l'intero Peloponneso, di nuovo le Ionie e, per me, la navigazione solitaria forse fino a Corfù, comunque lungo tutte le coste italiche, schivando temporali e marina esosi. Ma Leros è stato senza dubbio il nostro giro di boa, il più bello che potessimo immaginare, ed è spontaneo questa sera, qui nella pace di Levitha che nessun umano con i suoi gesti i suoi rumori o i suoi escrementi può scalfire, compilare un bilancio di questo viaggio di andata.
Il log segna poco più di 1300 miglia. È starato, ma ce lo teniamo così: tanto cosa cambia? Ci siamo riforniti di gasolio 5 volte, a Milazzo, Argostoli, Isthmia, Ermoupoli, Leros. Circa 230 litri. E pensare che credevo di non dover più accendere il motore una volta passato Corinto.
Abbiamo consumato 2 casse di birra Moretti, ora rimpiazzata da lattine di Alpha e di Mithos. Preferiamo la Fix, ormai la nostra scelta è fatta, ma non era in offerta.
Lo zio Nanni, il nostro motore, s'è bevuto 2.8 Kg di olio. Oggi faceva un rumore strano, devo controllare cinghie e cuscinetti, speriamo bene.
Abbiamo mangiato quasi due tonni: finché non finiamo il precedente non calo la lenza per il successivo. San Francesco avrebbe apprezzato, ma io mi ispiro più agli indiani delle praterie.
Abbiamo perso tre artificiali. Il primo andato per un nodo malfatto, il secondo spezzato malamente durante la prima cattura, il terzo strappato via da qualcosa che è stato meglio così: da come tirava sembravamo noi la preda.
Abbiamo rammendato una vela, siamo saliti inutilmente in testa d'albero a cercare di rivettare la stazione del vento, divelta dal suo oggetto di indagine, con un trapano scarico armato di punte da legno. Abbiamo bruciato due inverter ma il terzo, comprato ieri a Leros, mi dà parecchia fiducia. Ho istallato lo spray hood, e una presa marina in pozzetto.
Ho riparato la plancetta di poppa da me medesimo spalmata sul molo di Argostoli. Ho riparato la poppa, anch'essa vittima della stessa sorte. Ho resinato il teak delle panche del pozzetto, esplose già il primo giorno, per sostituire il marciume su cui era ancorato. Abbiamo cambiato àncora, la Delta di Francesca e Giovanni al posto della tradizionale CQR. Sembra andar meglio, ma con tutte e due appennellate mi sento più sicuro.
Il motore perde gasolio, colpa mia che nel reimbarcarlo ho reciclato le vecchie rondelle di rame. L'impianto idraulico perde acqua, ce la troviamo in sentina e la svuotiamo una volta a settimana: colpa mia, avevo in progetto di rifarlo da zero, ma non ho avuto tempo.
Abbiamo lavato panni, comprato pane, bevuto bottiglie di vino italiano di cui ho inzeppato la sentina, divorato la soppressata comprata ad Agropoli e la forma di cacio di Argostoli. Abbiamo innaffiato di birra Fix kefkedes, moussaka, souvlaki, polpi, più altri cibi meravigliosamente speziati trovati nei luoghi più rozzi, i migliori come sempre. Abbiamo navigato di giorno, di notte, col Meltemi e coi venti da Sud e coi fenomeni locali, che comunque si comportino son sempre un po' coatti. Abbiamo smotorato nelle calme innaturali. Siamo stati in ancoraggi affollati, attenti alle ancore altrui, e in rade deserte, angosciati dai salti di vento e dalla tenuta delle nostre.
Abbiamo visitato Delo all'alba, e l'Heraion di Samo tra gli ulivi e le erbe selvatiche. Abbiamo visto paesaggi mozzafiato e mare, tanto, enorme infinito inquietante splendido mare.
Siamo stati bene, siamo stati vivi.
E lo siamo ancora.
Fantastico! Vi ho seguito qui e su Facebook assolutamente felice per Voi :)
RispondiEliminaBuon Vento
mi piacete!!!
RispondiElimina:)
RispondiEliminaBravi, bravi, bravi!
RispondiEliminaGrazie, carissimo :) Bella Lisbona?
EliminaOra capisco tante cose! Anch'io ho una formazione da archeologo e ora comprendo tante affinità! :) Direi che è un bel giro di boa. Spero di seguire tra due anni la vostra rotta. Mille evviva a voi!
RispondiEliminaGrazie Marco. Magari tra due anni ci trovi da queste parti a pelare melanzane in una chora dimenticata da dio. (Sgneck! ;) )
RispondiEliminaleggendo mi commuovo perché fate quello che è il mio sogno
RispondiEliminacomplimenti
Grazie Sandro. Qui ci vorrebbe una frase ad effetto sui sogni, la vita, le scelte etc. etc., magari con citazione atttibuita a Einstein o, forse anche meglio, il Dalai Lama, ma mi limito a farti i miei migliori auguri: che tu possa gestirti la fortuna come più si aggrada alla tua situazione e al tuo carattere :)
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