Passa ai contenuti principali

La ragione per cui

Quindici giorni fa, a Milo. 

Vento da sud ovest, e io sono imbucato nell'angolo dietro al molo traghetti, a ridosso di un mega yacht a motore.
L'idea era fare rifornimento di gasolio, acqua e viveri per poi scendere giù di corsa verso Malea e il Peloponneso, ma Poseidone sembra avere qualcosa in contrario, almeno a giudicare dalla quantità di nubi e pioggia e lampi che quotidianamente manda su ad avvertirmi. "Nun t'azzarda'", sembra dirmi. E io non mi azzardo.

La stagione è tarda, è autunno ormai e le perturbazioni impazzano su tutto il Mediterraneo prendendo energia dal mare caldo. In nord Africa, poi, le basse pressioni si creano a ripetizione. Da lì si staccano e salgono in Egeo. Fino a poche ore prima non è dato sapere se si faranno piccole e violente per passare a Nord di Creta e risalire le Cicladi fino al Saronicos o se porteranno i loro venti a Sud, fino forse in Dodecaneso. Meteo "variabile", un classico autunnale, ma finché non ci si ritrova davanti a una carta a piccola scala a fare i conti con i possibili percorsi dei fronti temporaleschi - parlo per me ovvio - non si capisce fino in fondo la portata dell'aggettivo.
Gli scorsi anni sono tornato prima. A volte addirittura anticipando il cambio di stagione - ricordo ancora di essermi imbucato anni fa a Riva di Traiano all'alba e di aver assistito da lì, all'ora di pranzo, alla prima imponente libecciata autunnale. A volte poi sono semplicemente stato fortunato: lo scorso anno mi son ritrovato sotto al primo temporale ancorato a Tranquil Bay, il secondo, grosso, l'ho sfuggito in alto mare con l'aiuto del radar, e il terzo l'ho affrontato in una Ponza deserta, tutta per me, a fare avanti e indietro dal Frontone a Cala Luna a seconda dei giri di vento. Tutto il resto del viaggio, però, è andato liscio.
Questa volta, invece, ho voluto fare lo splendido. Siamo arrivati a Istanbul in pieno agosto - e per carità, non mi pentirò mai di averlo fatto - abbiamo ridisceso il Dodecaneso in favore di vento, ho oziato nella splendida Leros insieme ad amici vecchi e nuovi. E ora mi ritrovo a Milo con l'orizzonte a Ovest perennemente illuminato dai lampi. Che a me, rimanga tra noi, incutono un terrore primordiale.

Le mie giornate passano quindi lente, tra un'occhiata al cielo, una alle previsioni, una alla carta nautica. Calcolo rotte, forse ce la faccio, ma solo se Windfinder ci azzecca, mentre Windguru ha un'opinione leggermente diversa e Poseidon indica tutt'altro. Duna è grossomodo pronta, e periodicamente decido di partire per poi cambiare idea all'ultimo momento. E le nuvole passano veloci e con loro i giorni, e il mio tempo sta finendo e l'ultima cosa che voglio è avere fretta nei momenti più delicati. Tipo questo.
Ho un altra soluzione in testa, da un po' a dire la verità, ovvero quella di sistemare Duna in un cantiere qui in Grecia e tornare in aereo. Un inverno senza averla vicino mi spaventa, la sola idea mi toglie il respiro, ma i vantaggi sarebbero enormi. Razionalmente, se fossi in grado di pensare in maniera razionale intendo, razionalmente questa soluzione vince. L'idea piano piano si ingigantisce e si piazza lì, accanto al cielo, alle nuvole, alle previsioni meteo, al parto non parto. Più passano i giorni, più il nostro ipotetico ritorno - mio e di Duna insieme - si fa più tardo, più la razionalità alza la sua voce, cerca di farsi sentire. E io non riesco a decidermi.

Con questo stato d'animo entro nel supermercato per le ultime provviste: Malea o non Malea il vento sta girando a sud e la sosta al molo non è più sostenibile. Me ne vado dall'altra parte del cratere, all'àncora, e da lì deciderò cosa fare.
Nella mia testa le opzioni si presentano continuamente, perennemente. Anche ora si rincorrono, si superano si spintonano violentemente. Mi muovo frastornato tra gli scaffali, e ricordo di aver pensato "nel dubbio mi farò uno spritz". Ora, attenzione. Lo spritz è composto principalmente da Aperol e vino bianco. Poi chi ci mette il prosecco, chi usa l'acqua tonica chi l'acqua frizzante. Però ci vuole l'Aperol, o almeno a me piace così. Quindi io l'Aperol cercavo, mentre mi dirigevo verso lo scaffale degli alcolici, conscio del fatto che la sua disponibilità lì a Milo era tutt'altro che scontata.
Contemporaneamente continua il sottofondo "parto, non parto, torno indietro, mi fermo qui…", fino a che la vocina razionale, provocatrice, mi propone un'ordalia: se contro ogni probabilità trovo gli ingredienti per lo spritz allora il destino avrà deciso per me, e Duna resterà in Grecia per l'inverno.
Io ci sto, a questo punto mi pare un modo buono quanto gli altri per prendere la decisione, e mi avvicino allo scaffale cercando il Campari: se c'è rimango.
Sì, il Campari. C'è chi lo usa per lo spritz, ma io lo odio. Mai bevuto, mai comprato. Eppure sono andato a cercarlo, per la mia ordalia, convinto, come se non avessi mai utilizzato altro insieme al vino bianco e all'acqua tonica.

Ebbene, sullo scaffale l'Aperol non c'era, ma il Campari sì.


Commenti

  1. È dai col Giappone ..... quando vuoi a Riva ci sono, ma devi sorbirti anche i tre mostri.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Improbabilità infinita

La Heart of Gold si stava avvicinando al punto cruciale del suo viaggio interstellare. Di lì a pochi minuti sarebbe stata risucchiata dalla forza di gravità e sparata a tutta velocità attraverso il canale centrale della nebulosa fino allo spazio libero, vuoto e sicuro che la separava dalla sua destinazione finale. Aveva poco tempo, perché il flusso gravitazionale, ora favorevole, si sarebbe invertito in meno di un’ora. Ai comandi, Arthur scrutava con attenzione le orbite degli asteroidi più vicini, quando Trillian esclamò proccupata: “C’è un oggetto in rapido avvicinamento dietro di noi”. Il computer anticipò le loro intenzioni proiettando sullo schermo principale l’immagine di un’astronave tozza, sgraziata, grigia. “Arthur: è un’astronave Vogon!” “Sì, ma non stanno certo cercando noi...” “Invece si avvicinano, mi sembra facciano segnali…” “Stanno aprendo un portello… Dio quanto sono brutti!” “Cosa vorranno? Non recitarci una poesia, spero” “Se dovessero solo minacciarlo,

Intermezzo tecnico

"Il tuo fiocco piccolo andrà benissimo per quando Lui arriverà",  mi diceva premuroso Nicola. "Ti invidio la tua trinchetta", la gentile Francesca. E noi con il fiocco piccolo e due mani alla randa, ancora spaventati per la sventolata presa tra capo e collo a Kea, ad aspettare Lui. Vedendo gli altri intorno a me veleggiare incuranti con tutta la tela a riva, sorridevo tra me e me, li consideravo stolti, celando l'invidia segreta per le loro vele avvolgibili - il garroccio è una scelta di vita di cui andare orgoglioso, soprattutto quando i soldi per il rollafiocco non li hai - finendo in entrambi i casi col compatirli perché prima o poi sarebbe arrivato Lui, e avrebbe fatto piazza pulita di tutti coloro che Gli mancavano di rispetto prendendola con tanta allegria. Quanto ero serio, io, e quanto mi sentivo figo con il mio fazzoletto ingarrocciato, che mi spingeva a quattro nodi quando il vento sparava la schiuma via dalle onde e mi costringeva a smotorare q

Guido io vorrei

Tranquil Bay, una sera di settembre. Per tutto il giorno ho consultato siti meteo, divaricato compassi su carte nautiche stampate in casa, scritto a matita note su miglia, gradi bussola, ore di partenze e relativi arrivi. Sto rientrando in Italia, e il maltempo unito alla vastità dello Ionio mi tengono in ansia, talmente in ansia che si fa strada in me l'ipotesi, suffragata e anzi giustificata dalle previsioni ad oggi disponibili, di tagliare direttamente da Paxos allo Stretto di Messina senza nessuna tappa intermedia. Tanto per togliermi il dente e passare oltre.  Ora, sgomberato in parte il tavolo della dinette, mi dedico al problema alimentazione. La cena prevede frittata di zucchine e torta locale all'arancio, annaffiati da vino rosso della cooperativa Robola di Cefalonia. Soffriggo le zucchine con uno spicchio d'aglio, sbatto due uova con un po' di latte, aggiungo un cucchiaio di yogurt e, all'ultimo momento, colto da ispirazione, sostituisco il parm