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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Caraibi - 2 di 3

Seconda parte : la prima è a questo link . È pieno di palme, qui. E di fiori enormi e colorati come i parei Made in Indonesia venduti dalle donne locali sulla spiaggia. E sulla spiaggia cadono i cocchi: così, da soli. Passeggiamo lungo il bagnasciuga e ogni tanto ne raccogliamo uno. Abbiamo imparato che c'è un punto preciso dove, con un semplice "tic" battuto con un martello, o un sasso, o il manico di un coltello da cucina, la noce si apre quasi per magia. Per questo, la noce di cocco quasi non la vendono, al mercato. Vendono però banane di ogni colore e dimensione, frutti della passione, papaye, avocadi. Banchi enormi di frutta esotica enorme. O piccole barche stracariche di frutta che ci raggiungono quando siamo in rada. Verdura ce n'è poca, e a prezzi esosi. Non che la frutta costi poco, anzi. Qualsiasi cosa costa, qui, più che in Europa. Comprese le banane che pure da qui partono dopo essere cresciute nell'interno dell'isola. Martini

Caraibi - 3 di 3

Terza e ultima parte : la seconda è a questo link . È la prima volta che ho a che fare con un catamarano . Gli spazi sono enormi, gli interni luminosi, il rollio inesistente. Ci si vive in dieci talmente larghi da potersi anche stare antipatici, volendo. Fortunatamente su tre equipaggi, da otto ospiti ciascuno, solo una giovane coppia, durante l'ultima settimana, sceglie questa opzione: se da un lato ci è dispiaciuto per loro, dall'altro li ringraziamo per averci permesso di apprezzare fino in fondo le possibilità di un Lagoon 42. Ci si cucina sontuosamente, a patto di saperlo fare, ovvio, e ci si dorme da Dio a patto di non aver lasciato aperto l'osteriggio durante l'ultimo scroscio di pioggia, o la porta della dinette a Mayerau con delle banane mature bene in vista sul tavolo . Una villetta al mare, praticamente, ancorata in due metri di acqua, con panorama diverso ogni mattina. Acqua azzurra o verde; spiaggia bianca, o nera; alte colline rocciose

Caraibi - 1 di 3

Meditazioni sulla recente esperienza ai tropici. Breve premessa: ho cominciato a scrivere questo post convinto di cavarmela facilmente. Ma un mese, mi rendo conto ora, lascia il segno, e va raccontato per bene. Questo per spiegare il motivo che mi a spinto a dividere le seguenti riflessioni in tre parti, sì da dare il lettore la possibiltà di scapparne più agevolmente.