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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

L'elica di prua

Esco fuori come faccio ogni volta che sento il rumore di un elica di prua che urla vendetta.  Il sole è ancora alto, e le mie vele appena lavate penzolano inerti nell'aria immobile di questo autunno greco. In mezzo al canale c'è una barca, francese di fabbricazione e di bandiera, sulla quale un solitario, dopo aver spostato il tender a prua, tenta la manovra di ancoraggio nell'ultimo spazio disponibile, due posti alla mia destra.  Calando l'ancora alla mia sinistra. Tempo fa mi sarei innervosito per una scorrettezza del genere. E non avrei avuto tutti i torti: son qua da ieri con l'intenzione di passare i prossimi giorni a sistemare la Duna per l'inverno, e ritrovarmi prigioniero o peggio con l'ancora spedata, per di più in maniera francamente idiota, non è esattamente ciò che prevedevano i miei programmi per l'immediato futuro. Ma con il vento, le miglia, il sale o meglio semplicemente con l'età che si annida infida nelle giunture, il gra

La randa rollabile

Una storia che non parla della randa rollabile, della quale non mi frega assolutamente nulla. Però ho attirato la vostra attenzione.  Sono in bagno quando Roberto mi chiama per la prima volta. "Carlo vieni su a vedere" mi fa, con quel tono di voce che sottintende "Non è urgente ma non metterci troppo". Io mi asciugo di corsa le ascelle e salgo, in mutande e canottiera di lana. La canottiera di lana mi serve ormai da una settimana per proteggermi dal meltemi di fine settembre, insieme al cappello dello stesso materiale e alla cerata quando siamo in navigazione verso nord, cioè tutti i giorni; Roberto è il conavigatore che ha scelto volontariamente di attraversare insieme a me, contovento, l'intero Egeo dal Dodecaneso al golfo di Atene.  Il mio conavigatore mi indica al di là della nostra prua. La barca inglese che stanotte è riuscita non so come a infilarsi tra noi e la spiaggia - non pensavo fosse possibile dare ancora più in là di dove l'ho data

Ritorno low cost

"Sono sveglio dalle quattro. Sono partito da Siena, ho lasciato la macchina a Ciampino, sono venuto ad Atene e stasera devo guidare due ore e mezza per tornare a casa. Sono stanco." confessa esausto il ragazzo seduto dall'altra parte del corridoio del volo Ryanair FR1299, partito da Atene a diretto Roma, orario previsto di partenza 20:05 ora locale. La mia giornata, invece, è cominciata alle sette, in barca. Ho preso un autobus da Galatas ad Atene, una metro fino a piazza Sìntagma, uno scooter fino a casa di Michele. Qui abbiamo pranzato, chiacchierato, abbiamo raccontato e ascoltato le rispettive peripezie accaduteci dopo la nostra separazione agli inizi di agosto, a Lakki: lui col la sua barca a motore verso Arki, Fourni, Ikaria e poi casa, io e la mia Duna verso Patmos e i miei ospiti-conavigatori estivi. Dopo pranzo un altro autobus, l'X95, nonostante il traffico mi ha portato fino all'aeroporto giusto in tempo per il check in. Infine mi sono incamminato